Sunday 29 November 2009
LE OLIMPIADI AL CENTRO PER DISABILI DI BYLAKUPPE
Il centro per disabili di Bylakuppe celebra una giornata dedicata allo sport, con i ragazzi disabili protagonisti. Appena arrivo sono sorpreso da quanto il centro sia bello e nuovo. Molto ben tenuto e ricco di giardini con fiori, piante e prati. Tutto è in sintonia, i colori, gli spazi e le strutture. C’è un viavai di gente nel corridoio che porta al campo dove si giocheranno le gare. Un ragazzo disabile sulla sedia a rotelle si dimena quando mi vede, un’altra signora mi fa le feste. C’è anche un ragazzo dawn, un po’ paffutello, simpatico, mi chiede di fargli una foto e io lo accontento. La luce del sole si riflette sul pavimento chiaro in contrasto con il colore marrone dei mattoni della parete, il suo volto si illumina con una calda luce. Conosco un gruppo di italiani che fanno parte di un gruppo di Verona, che organizza eventi per la raccolta di fondi per il centro. Eleonora è l’organizzatrice, indossa un bellissimo vestito e con tutti loro inizia una giornata particolare.
Non tutti possono gareggiare. Alcuni sono sulla sedia a rotella, altri casi sono più gravi. Le accompagnatrici rimangono con loro ai bordi del campo e si prendono cura.
Dopo la cerimonia iniziale, nella quale viene accesa la torcia, i ragazzi si esibiscono in canti e balli e così, dopo questi momenti, sono pronti a gareggiare e a sfidarsi. Partecipano anche le persone dello staff, 100 m, 200 m, staffetta, corsa con il sacco, la presa della mela. Il pubblico si diverte e tifa per loro. Il verde, il giallo e il blu sono i colori delle tre squadre. I ragazzi amano le sfide e la loro voglia di vincere si vede dalle loro espressioni. Il pubblico acclama chi taglia il nastro per prima. Per alcuni servirebbe il photofinish. Alla fine viene proclamato il gruppo vincitore del torneo. Sono seduti sul prato e una bandiera del Tibet sventola sulle loro teste, libera di muoversi e di mostrare i propri colori.
Dopo pranzo i ragazzi si riuniscono nella sala tv. La stanza è buia e la luce passa solo dalla porta principale. Un ragazzino disabile è seduto sulla propria sedia a rotelle, delle fasce lo stringono alla sedia e un nastro tiene legata la sua mano al poggia braccio sinistro. Si muove in continuazione, si stende e china la sua testolina verso dietro, ma i suoi occhi rimangono chiusi, non può vedere la realtà come la vediamo noi. Il suo mondo è qualcosa che noi non potremmo mai osservare.
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