Thursday 12 November 2009

IL VILLAGGIO DEI PESCATORI DI PURI





Eccomi finalmente al mare. Puri è una località marina tranquilla ideale per rilassarsi. Quello che più mi attrae è la vita che si svolge intorno al villaggio dei pescatori. Un vero e proprio insediamento a ridosso della spiaggia dove i pescatori vivono con le loro famiglie. La riva è piena di barche parcheggiate una di fianco all’altro. Al tramonto alcuni pescatori preparano le reti sotto delle vele di colore azzurro ancorate per terra che dà riparo dal sole cuocente. Ma la maggior parte si crogiola sotto il sole, attenti solo a fare bene il loro lavoro. Tanti bambini girano sulla spiaggia e giocano. Alcune donne portano sul loro capo un cesto pieno di pesce camminando sulla riva del mare. Tanta gente si raccoglie intorno al pesce portato dalle barche e depositato su dei teloni. Gamberoni, king fish, sgombri, granchi, tonni, pesci d’argento e tanti altri sono pronti per essere venduti al miglior offerente.
All’alba il villaggio è già in piena attività. Vengono portati i pesci pescati di notte che vengono conservati con del ghiaccio, le donne lo prendono dai teloni e lo mettono in dei cesti. Altre sono impegnate a cucinare, a lavare i panni o a pulire. Davanti al villaggio cumuli si spazzatura si ergono dalla spiaggia e uccelli, cani e maiali vi trovano cibo per sfamarsi. I corvi si poggiano sulle strutture di legno e scrutano il mare. Una signora anziana con il suo vestito bianco e blu è cieca e con il suo bastone cerca di raggiungere la riva in mezzo ai rifiuti, i piedi sono scalzi, ma lei non si cura di tutto ciò. Il suo unico scopo è quello di bagnarsi i piedi e ritornare nella sua casetta.
Un ragazzo è intento ad aggiustare il motore di una barca, le sue mani sono sporche di olio e sua pelle si confonde quasi con il suo colore scuro.
Gli uomini fanno la cacca sulla riva accovacciati con il viso rivolto verso il mare e poi si puliscono con l’acqua del mare. La battigia è piena di feci umane e, camminando, bisogna stare attenti a non calpestarle e l’odore è più forte di quello del pesce.
Verso l’orizzonte si notano le barche che pescano, il cielo è nuvoloso, grigio scuro. I raggi del sole penetrano e formano una raggiera che illumina le barche. Comincia a piovere a dirotto e tutti si riparano. Cammino sotto la pioggia battente e i miei vestiti si bagnano, i miei occhiali cominciano a gocciolare ed una piacevole sensazione di libertà riempe i miei pensieri.

1 comment:

  1. Ciao Marco, tutte le tue foto sono molto belle, i soggetti poi (mare e cielo nuvoloso) sono tra i miei preferiti. Ma che dire dei bambini che ridono spensierati? Certo hai spaziato in tutti i campi possibili delle emozioni in questo tuo viaggio che sicuramente non e stato solo fisico. Ti abbraccio, Claudia

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