Monday 26 October 2009

AL DI LA’ OGNI IMMAGINAZIONE




Varanasi è una città piena di scoperte. L’impatto è molto forte. Le persone del luogo ti rompono le scatole in continuazione e cercano in ogni modo di spillarti dei soldi. I barcaioli che ti chiedono di fare il giro in barca, gli spacciatori che cercano di venderti le droghe, le ragazzine che cercano di venderti la puja, un cestino fatto di foglie, riempito con dei petali di fiori e una candela, che viene accesa dopo il tramonto e lasciata scivolare sul pelo dell’acqua del Gange, i massaggiatori improvvisati che ti prendono la mano e cominciano a massaggiartela sperando di venderti un massaggio. E poi ancora i mercanti delle bancarelle che ti opprimono, i santoni che cercano l’elemosina. Ma nonostante ciò Varanasi offre uno spettacolo unico al mondo. Sulle gradinate che corrono lungo il Gange si svolge la vita spirituale di tutta la città. Al mattino presto gli indiani si bagnano nel fiume purificandosi, bevono l’acqua sporchissima di un colore marrone torbido. Sul pelo dell’acqua si vede di tutto, fiori, sacchetti di plastica, rifiuti di ogni genere. Ma loro non si curano di tutto ciò. Il Gange è il loro fiume sacro e per loro fare il bagno in queste acque è un’esperienza mistica, di purificazione. Non ci sono limiti di età, bambini, adulti, donne. Molti si lavano con il sapone e si sciacquano alla base della gradinata, il loro corpo apprare bianco avvolto dalla schiuma del sapone e quando l’acqua scivola sui loro corpi, la pelle scura viene in risalto.
In ogni momento si ha la sensazione di essere in un posto speciale. Ma il posto che più colpisce è il luogo dove avvengono le cremazioni pubbliche. Ogni giorno vengono bruciate fino a 300 persone. Il corpo viene portato in processione su una barella di bambù e immerso nel Gange. E’ avvolto da un sudario. Intanto una catasta di legno viene preparata sulla quale viene appoggiato il corpo. Altra legna viene appoggiata sopra. Il fuoco viene acceso e brucia per tre ore finchè tutto il corpo non è ridotto a cenere. Il capo e i piedi spuntano dalla catasta e i fumi si innalzano formando dei vortici e delle spirali. Il figlio maschio che ha la testa rasata con un ciuffetto di capelli sul retro assiste al rito e vi partecipa. Le fiamme si ergono alte. I cumuli sono tanti, anche 10 insieme. L’odore del fumo è penetrante. Tutto intorno è pieno di legna. Delle persone la trasportano dalla mattina alla sera sui loro capi, si muovono lentamente sui gradini, risalgono un gradino, poi barcollano cercando l’equilibrio e ripartono per un altro gradino. I famigliari assistono a tutto il rito e la gente del luogo siede sui gradini chiacchierando o fumando. Una scena che non ti lascia indifferente.

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