Wednesday 6 January 2010

BHAKTAPUR: LA CITTA’ DEI DEVOTI





Solo dodici km mi separano da Bhaktapur, la cità dei devoti, ma sembrano un’infinità. La strada è in rifacimento e la polvere insieme allo smog rende l’aria irrespirabile. Ma appena arrivo a destinazione la vista di dei meravigliosi palazzi medievali che costeggiano la strada in salita, che porta alla piazza principale di Durbar Square, mi fa respirare aria pulita. Nella città, fondata nel dodicesimo secolo, coesistono armoniosamente templi buddisti e induisti, ispirandosi a vicenda nel corso del tempo. L’architettura è fantastica e le strade sono molto tranquille. Si respira proprio un’aria antica ed è molto piacevole passeggiare nelle stradine che si diramano nel centro storico. Arrivo a Potter’s square e sul pavimento trovano posto centinaia di salvadanai, vasi di varie dimensioni, il tutto fatto a mano e sul luogo. I vasi asciugano al sole e una donna li gira in modo che prendano il sole uniformemente. Sembra di tornare indietro di cento anni. E poi numerosi sono i negozi che vendono oggetti in legno intagliati a mano.
Delle donne prendono l’acqua dai pozzi sparsi nella città con l’aiuto di una corda e di un contenitore di plastica, come facevano i nostri nonni tanti anni fa. Sembra che i tempo si sia fermato, ma è tutto reale. In una piazzetta una ragazza disegna sulla mano della sorella una decorazione. E’ una ragazza stupenda, ha gli occhi verdi e le labbra carnose e indossa un maglione marrone. La sua bellezza è impensabile per la sua semplicità e innocenza. Arrivando vicino al fiume che scorre in basso il panorama cambia. I bambini che corrono hanno i vestiti sporchi, si vede che è una zona povera e la spazzatura arriva fino alle riva del fiume, nascondendo il terreno sottostante. Numerosi sono i maiali che si cibano del cibo rimasto e la vista in fondo si perde sui palazzi medievali. E’ un bel contrasto. Una signora cammina nei rifiuti mentre un cumulo di fumo si alza nascondendo in parte la sua figura.

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